Piano Particolareggiato Centro Storico di Loano
PROGETTISTI: Arch. Massimo ALLEGRO, Ing. Nicolò ELENA, Arch. Gianfranco CORSO, Arch. Lucia FANTUZZI, Arch. Marisa VENTURINO
LOCALITÀ: Loano (SV)
COMMITTENTE: Comune di Loano
SUPERFICIE TOTALE: 32.299 mq
L’area di progetto dello S.U.A. si estende su una superficie di circa 32.300 mq.; lo S.U.A. si propone di creare, in questa interessante area, una sistemazione di verde attrezzato che permetta agli abitanti ed ai visitatori di incontrarsi, di fruire del patrimonio storico, architettonico ed ambientale disponibile, di trovare nuove occasioni per il turismo, per vivere con maggiore consapevolezza il tempo libero.
Il progetto si pone come uno spazio museale diffuso, inserito nella città, non come una mega-struttura invivibile ed ingestibile, ma come una rete di sevizi integrati per la cultura, che riproduca un modello funzionale unitario articolato in base all’identità storica dei luoghi e delle istanze proprie dei rispettivi bacini di utenza.
In particolare uno spazio restituito alla città come punto vitale di riferimento culturale, ma anche luogo attraente, dove è gradevole passare qualche ora, vedere un buon film, incontrare amici, ascoltare musica, andare a cena, può rappresentare un progetto vincente come dimostrato da recenti esperienze simili in altri contesti.
Questi obbiettivi sono stati perseguiti attraverso una meticolosa e dettagliata verifica progettuale, analizzando tutte quelle componenti di carattere storico, anche in chiave archeologica, tali da permettere una valutazione il più possibile consapevole del contesto urbano dell’intervento.
Si è voluto capire il tracciamento del tessuto urbanistico, che aveva dato origine al complesso ed in particolare alla geometria del giardino.
Uno dei problemi più difficili da affrontare è stato proprio quello della restituzione degli spazi verdi.
In particolare del come coordinare interventi, in modo tale da farlo apparire un “unicum” e nello stesso tempo leggere i singoli interventi in modo chiaro e inequivocabile.
Il tutto non poteva essere la sommatoria di tanti progetti, ma doveva svilupparsi con regole precise e dettate da un filo conduttore in grado di essere letto e capito anche dai non addetti ai lavori.
Le regole che hanno determinato il progetto sono venute dal volere costituire le zone a verde rispettando la loro storia e risolvendone la progettazione con estrema semplicità, al fine di evitare che il “nuovo costruito” risultasse una falsa ricostruzione.
Ogni giardino ha una forma indipendentemente dalle funzioni specifiche a cui è destinato e dalle relazioni con il territorio o con i manufatti architettonici.
È una concreta strutturazione dello spazio, in cui i componenti di natura molto diversa tra loro partecipano alla costruzione; elementi naturali ed artificiali, materiali e formali.
Gli schemi del tracciato ordinatore trovano nel verde preso in considerazione per la sua essenzialità ed elementarità rispetto alla individuazione delle unità tipologiche del giardino.
Nel caso dello S.U.A. si può rilevare che proprio questo sistema ordinatore ha permesso di tracciare e coordinare sia gli spazi da adibire alle zone verdi, sia quelli destinati ai percorsi, agli slarghi, alla stessa Piazza Italia, ma, in particolare ha permesso di tracciare in modo soddisfacente il perimetro dei nuovi interventi.